Ricordo ancora quando, giovane studente, mi era stato parlato di una serie di libri rossi che proponevano la fisica in modo meno convenzionale. Ricordo che costavano un botto. Ma raccolsi in po’ di risparmi e li presi in una libreria vicino a Piazza Verdi, a Bologna.
La fisica di Feynman
Da quel momento in poi cercai fra altri acquisti e prestiti in biblioteca, di leggere tutto il possibile di Feynman. Possibilmente anche in lingua originale.
È stata una esperienza illuminante. La capacità divulgativa, il carattere estroverso di questo fisico mi permeavano, e mi ispirano tutt’ora.
Credo che nel mondo ci siano tantissime tipologie di persone. Credo che a fianco a quelle che lottano per avere l’ultimo iPhone, o che smaniano per vedere il grande fratello, o che si comportano come pecore al pascolo; ci siano persone che obbiettivamente sono ad un altro livello, che lasciano il segno. Feynman ne è un fulgido esempio.
Forse c’è speranza
Per me ormai è tardi, non potrò mai essere un premio Nobel, un pittore, un percussionista, un divulgatore. Ma sono un padre di due bambini e forse per loro c’è speranza. Forse posso provare a essere come il padre di Feynman e suscitare nei miei figli quella curiosità e quella immanente onestà intellettuale che lo caratterizzava.
E’ famosa la coversazione che Feynman ebbe con suo padre su una palla che si muoveva in un carrello. Da questa e altre conversazioni (e suo padre non era nè un tecnico, nè uno scienziato, ma un venditore di uniformi) scaturì la curiosità che lo portò a divenire “uno fra i migliori” in qualunque campo si affacciasse.
Per esempio è diventato con lo pseudonimo di Ofey anche un titolato pittore. Anche in questo caso sono famosi gli aneddoti nei quali lo si vedeva frequentare degli strip-bar per disegnare dal vero le spogliarelliste.
Oppure quando durante un anno sabbatico in Brasile (sarebbe una cosa bellissima potere avere gli anni sabbatici anche in Italia) partecipò come percussionista ad una sfilata per una scuola di samba in occasione del carnevale di Rio.
Ma due delle cose che mi sono rimaste più impresse sono queste:
- A scuola si annoiava molto, e un lungimirante professore se ne accorse. Gli diede un libro di analisi avanzata che si studio da solo con successo;
- Aveva la capacità di dimenticarsi completamente di chi erano le persone con cui parlava. Perciò quando partecipò al progetto Manhattan come giovanissimo scienziato, e si trovò a confrontarsi con le maggiori menti del periodo (Einstein, Bohr, Oppenheimer Fermi e altri), seguiva i sui ragionamenti senza preoccuparsi che quei mostri sacri approvassero o meno quello che stava dicendo.
Un metodo divulgativo semplice
Il suo metodo divulgativo è di fatto semplice. Per insegnare è necessario semplificare. Per semplificare è necessario capire. Se per spiegare una cosa devi fare ricorso a paroloni, definizioni su definizioni, discorsi complessi, significa che tu per primo non hai capito niente di quello che stai spiegando. Per spiegare una cosa devi assicurarti che un bambino di pochi anni possa capire e seguire i tuoi ragionamenti. Se non sei in grado di farlo, non hai capito tu per primo quello che stai spiegando.
“Any intelligent fool can make things bigger, more complex, and more violent. It takes a touch of genius—and a lot of courage—to move in the opposite direction.”
E.F. Schumacher
Concludendo spero di avere fatto passare la passione che nutro per questo modello. Sono una persona che non si interessa di calcio, di politica, di fede o di altre cose che muovono molte persone. Ho invece un debole per il modo semplice e innocente (e maledettamente efficace) che aveva Richard P. Feynman di guardare al “mondo”. Seguiranno sicuramente altri articoli che prenderanno spunto da questo personaggio.